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La Gazzetta annuncia a gran voce la notizia: “Stephanie Frappart sta dando un grande contributo alla parità di genere nel calcio e ha già stabilito una serie di altri “record”: prima donna ad arbitrare in campionato francese, ha diretto la finale di Supercoppa europea nel 2019 e lo scorso ottobre ha esordito in Europa League. Le sue prestazioni sono sempre state più che all’altezza del compito e ha spesso ricevuto attestati di stima dagli allenatori più famosi, primo fra tutti il tecnico del Liverpool Jurgen Kloppâ€.
Questo è il segno di un cambiamento. Un cambiamento che vuole lasciarsi alle spalle una concezione del sesso femminile visto come l’anello debole della catena. Un anello troppo fragile per fare cose per cui solo i maschi sono portati. E’ la società che inculca nelle persone concetti sbagliati, concetti che possono poi mostrarsi deleteri.
Esistono ancora concezioni limitanti e un grande esempio viene offerto dal body shaming di cui le donne, in principal modo sono ancora vittime. I giudizi sul fisico sono troppo facili. Giudizi che vengono fatti spesso e con una leggerezza, non accorgendosi, il più delle volte, del peso che hanno. Molto spesso non ci si rende conto dei propri comportamenti, non ci si rende conto del male che si può provocare, arrivando solo ad alimentare delle concezioni pregresse e retrograde.
Ancora oggi sono forti pensieri sessisti, pensieri che affermano l’inutilità della donna definita troppo emotiva per agire con coscienza. Un paese che ci finge progressista quando alla fine non lo è per davvero perché ad oggi esistono ancora pensieri di questo tipo, pensieri che spaventano. Il 25 novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Da troppo tempo si è dato per scontato il loro valore. Probabilmente è più facile trattarle come un oggetto. Pensieri aberranti frutto di una mente prepotente che porta a dire “Se non ti vesti così magari non succedevaâ€. Ancora una volta, la colpa è delle donne.
Ad oggi questi pensieri non sono più permessi, non sono più accettati. Le donne possono fare qualsiasi cosa, possono guidare un camion, un autobus, lavorare in fabbrica, fare le calciatrici e arbitrare una delle partite di calcio più importanti. Stephanie ce lo dimostra, chiaro e forte.
La Frappart è stata chiamata a dirigere la sfida fra Juventus e Dinamo Kiev. Con grande orgoglio porta avanti la sua nomina. Una donna forte che non è mai mancata nel ribadire quanto le donne fossero forti:
“Abbiamo provato che tecnicamente e fisicamente siamo come gli uomini. Non abbiamo paura di sbagliareâ€, raccontava Stephanie Frappart poco più di un anno fa, prima di arbitrare la finale di Supercoppa europea 2019 tra Liverpool e Chelsea.
“La mia vita è cambiata e ora sono più popolare nel mondo – aveva aggiunto l’arbitro in vista dell’incontro –. Ho già debuttato in Ligue 1, quindi conosco le mie emozioni e so come gestirle: mi sono allenata anche per questoâ€.
Probabilmente una sorpresa inaspettata che riempie di orgoglio una donna e non solo. Impegno e dedizione sono stati i pilastri di questa vittoria, piccola ma significativa vittoria per tutto il mondo femminile.
Scritto da: admin
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