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PREMIO ARTE: SOSTANTIVO FEMMINILE – ECCO CHI SONO LE 8 DONNE VINCITRICI

today01/07/2022 48

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PREMIO ARTE: SOSTANTIVO FEMMINILE – ECCO CHI SONO LE 8 DONNE VINCITRICI

La scorsa settimana, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ha ospitato la quattordicesima edizione del Premio Arte: Sostantivo Femminile.

Il Premio, gestito dalla Galleria Nazionale e dal patrocinato del Mistero della Cultura , da 14 anni celebra l’intelligenza e la creatività di donne speciali che arricchiscono il panorama artistico e culturale italiano.

“Questo è un premio che nasce qui, alla Galleria, non ha mai abbandonato questo luogo. Più di 100 donne hanno attraversato queste sale e sono state premiate nelle passate edizioni. Per noi è un onore continuare ad ospitarlo” ha affermato la Direttrice della Galleria Nazionale  Cristiana Collu. 

Il Premio, tornato quest’anno in presenza dopo la pandemia, è stato promosso dalla Presidente dell’Associazione A3M – Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia Maddalena Santeroni e dalla Direttrice della Galleria Nazionale Cristiana Collu. 

CHI SONO LE 8 DONNE VINCITRICI

Liliana Segre

Il riconoscimento della senatrice è stato ritirato da Paola Gargiulo, capo segreteria della Commissione “Antidiscriminazioni” al Senato, che ha riportato ringraziamenti di Liliana Segre: “Apprezzo questo premio, la memoria è il mio chiodo fisso.Il più potente antidoto contro la barbarie e il passaporto per il futuro. Ricordare non è un esercizio passivo è un impegno che rinnoviamo ogni giorno a garanzia del domani. E poi ha un potere curativo: salva le anime, anche la mia che, come ripeto spesso, rimane un po’ sommersa un po’ salvata”. Come l’arte è sostantivo femminile lo è anche la scienza.

Laura Delli Colli

Dal 2003, Presidente del comitato giornalisti cinematografici italiani, celebrata “per la sua inarrestabile passione per il cinema e la scrittura”.  “A partire dalla mia esperienza posso affermare che il contributo maggiore delle donne a guida di un’istituzione è quello di saper fare rete, di costruire ponti. Credo che ognuna delle mie compagne di premio presenti qui lo abbia dimostrato con il proprio lavoro” ha affermato la giornalista.

Ilaria Capua

Premiata per il suo lavoro di scienziata e divulgatrice che “ha  saputo riordinare e rendere comprensibili fatti apparentemente inspiegabili e minacciosi come la pandemia a milioni di italiani”. Capua ha sottolineato la necessità di fare dell’arte uno strumento alleato di tutti i campi della conoscenza per costruire una comunicazione che sappia coinvolgere tutti “C’è un bisogno disperato di comunicare attraverso l’arte, troviamo dei canali per farlo anche per i contenuti scientifici. Per avvicinare le persone a questi argomenti che sembrano così difficili”.

Francesca Dego

Giovane violinista, promotrice dell’arte per l’impegno sociale. “Cerco sempre una motivazione sociale di ciò che può essere l’arte, mi chiedo come posso essere ‘socialmente utile’ come musicista”

Francesca Mannocchi

Giornalista impegnata nella guerra russo-ucraina in corso e in molti altri teatri di conflitto nel mondo. “Quello che questa guerra mi ha insegnato è che le donne hanno nella loro narrazione il bagaglio del futuro che spesso gli uomini, agitati a farla, smarriscono. Quando penso ad un’immagine della guerra in corso non penso agli elmetti o ai morti in strada. Penso ai binari della stazione, a queste donne che partivano  guardandosi a vicenda. Sono loro che insieme subiscono la guerra e che devono nasconderla, perché su di loro ricade il carico di responsabilità dell’accudimento di bambini e anziani. Il futuro, che incidentalmente è sostantivo maschile, se lo portano in tasca sempre le donne”.

Francesca Montinaro

Nella vita ha sfidato molti tabù, dal voler diventare scenografa al volerlo fare anche in TV a Sanremo “Chissà forse se anche agli uomini insegnassero il ricamo e non solo a fare a botte da bambini avremmo un mondo diverso”, ha affermato la scenografa.

Dacia Maraini

 “Un premio che è un atto di stima – racconta la Maraini – Le donne sono sempre state ammirate, riguardo il loro corpo. La stima è diversa, riguarda il lavoro, il talento. E fino a poco tempo fa si faceva fatica a stimare le donne”, ha commentato la scrittrice.

Francesca Montinaro

Nella vita ha sfidato molti tabù, dal voler diventare scenografa al volerlo fare anche in TV a Sanremo “Chissà forse se anche agli uomini insegnassero il ricamo e non solo a fare a botte da bambini avremmo un mondo diverso”, ha affermato la scenografa.

Liliana Moro

Artista, che esorta “Ma basta chiamarci “artista donna”.

 

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Fonte: InsideArt

Foto: InsideArt

Scritto da: admin

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